Re di Francia. Figlio del duca Louis-Philippe-Joseph d'Orleans e di Luisa di
Borbone, fu duca di Valois, di Chartres e di Orléans. Aderì con il
padre al Terzo Stato e poi alla rivoluzione, facendo parte dei club giacobini.
Militò con il grado di tenente generale nella guardia repubblicana,
combattendo a Valmy, Jemmappes, Neerwinden. Al dilagare del terrore (1793)
espatriò, assieme a C.F. Dumouriez, riparando in Svizzera; dinanzi
all'ingiunzione del direttorio di lasciare l'Europa, come condizione per la
liberazione della madre e dei fratelli, passò negli Stati Uniti e di
lì in Gran Bretagna (1800). Riconciliatosi con i Borboni, fu da questi
considerato sospetto per le sue idee liberali, tanto che dopo la restaurazione,
solo nel 1817 poté stabilirsi a Parigi alloggiando nel Palais Royal,
divenuto ben presto raduno di tutti i malcontenti e nostalgici. Dopo la
rivoluzione del luglio 1830, che obbligò all'abdicazione del re Carlo X,
L.F. accettò la reggenza offertagli, aprendo le camere in
qualità di luogotenente generale di Francia; in seguito al voto emerso da
compromessi fra i partiti politici, accettò il trono mancando però
sia del crisma legittimista, sia del suffragio popolare. La preoccupazione di
L.F. di assicurare l'equilibrio fra i partiti, appoggiandosi alla
crescente borghesia industriale e finanziaria, per controbilanciare gli
estremismi, condusse a un'egemonia dei partiti di centro e a una corruzione
elettorale, che determinò un crescente e insopprimibile malcontento di
repubblicani, legittimisti e bonapartisti. Seguirono attentati con conseguenti
repressioni poliziesche, che acuirono il malcontento del popolo, indifferente ai
successi della politica coloniale in Algeria e nell'Estremo Oriente. Due colpi
di mano di bonapartisti (1836 e 1840) non provocarono misure gravi contro Luigi
Napoleone che li aveva organizzati, e ciò fu imputato a
L.F. come
una debolezza. L'appoggio dato al governo ciecamente conservatore, che si
opponeva alla riforma elettorale richiesta dalla grande maggioranza della
popolazione, fece scoppiare la rivolta (24 febbraio 1848) ad arginare la quale
non bastò la sua abdicazione in favore del primogenito, conte di Parigi.
Una settimana dopo si imbarcava a Honfleur per la Gran Bretagna, dove si
ritirò sotto il nome di conte di Neuilly. I suoi resti furono traslati in
Francia, a Dreux, nel 1876 (Parigi 1773 - Claremont, Inghilterra 1850).